Il tema dell’antibiotico resistenza rappresenta uno dei principali problemi di sanità pubblica.
L’antibiotico è uno strumento efficace contro le infezioni batteriche, ma è totalmente inutile, e addirittura dannoso, per il trattamento di un’infezione di origine virale.
Conoscere la differenza tra infezione batterica e virale è di fondamentale importanza. Ciò che è fortemente a rischio è la nostra salute e soprattutto quella delle figure più vulnerabili come gli anziani e i bambini, che sottoposti ad un uso scorretto di farmaci come gli antibiotici, diventeranno soggetti ancora più fragili.
ANTIBIOTICO RESISTENZA: che cos'è e perchè è importante proteggere il futuro
La differenza tra virus e batteri
Spesso usiamo il termine generico “microbi” per riferirci a batteri e virus, ma tra queste due entità biologiche ci sono profonde differenze:
- Dimensione: la maggior parte dei batteri misura tra 1 e 0µm (micrometri). I virus, invece, hanno dimensioni comprese tra 10 e 100nm (nanometri): un virus è, quindi, 100 volte più piccolo di un batterio.
- Struttura: I virus sono entità estremamente semplici composte da un “guscio” di proteine che contiene il materiale genetico (DNA o RNA). Sono inoltre entità biologiche non autonome, costrette quindi, come un “parassita”, ad utilizzare le strutture interne proprie di altre cellule per riprodursi. Dopo aver sfruttato ogni risorsa possibile e aver creato milioni di copie di sé, i virus lasciano la cellula che hanno invaso, distruggendola. I batteri sono completamente diversi: hanno strutture interne proprie e specializzate che permettono loro di essere entità biologiche indipendenti, in grado di vivere e riprodursi autonomamente.
Cosa sono gli antibiotici?
Il significato della parola “antibiotico” deriva dal greco e significa letteralmente “contro la vita”. Si tratta di sostanze che possono essere prodotte da organismi viventi, ma molto più spesso vengono prodotte nei laboratori delle industrie farmaceutiche, e sono capaci di inibire la crescita o determinare la morte dei batteri.
Gli antibiotici sono una classe di farmaci sviluppata per combattere le infezioni causate dai batteri pericolosi. Il loro attacco ai batteri non è però selettivo: essi non riescono infatti a distinguere quelli “buoni”, indispensabili per la nostra salute, da quelli “cattivi”.
L’attacco ai batteri “buoni” che compongono la flora batterica intestinale spiega perché, nel corso di un trattamento con antibiotici, spesso compaiono disturbi del tratto gastrointestinale, come ad esempio feci molli o diarrea. Questi disturbi però non sono gli unici effetti collaterali derivanti dall’assunzione degli antibiotici.
L’azione dell’antibiotico deriva dalla capacità di colpire le strutture interne proprie dei batteri, strutture che, invece, non sono presenti nelle cellule del corpo umano.
I virus, a differenza dei batteri, non hanno alcun tipo di struttura propria su cui gli antibiotici possano agire, e per questo motivo non risentono in alcun modo dell’effetto di questi farmaci. Ciò significa che l’antibiotico è inefficace nei confronti dei virus.
La resistenza antibiotica
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce l’antibiotico-resistenza come “la resistenza dei batteri ad uno specifico antibiotico che originariamente era efficace per il trattamento di infezioni causate dagli stessi”.
Lo sviluppo della resistenza è un normale processo evolutivo: già nel 1945 Alexander Fleming, nella cerimonia del premio Nobel che gli fu conferito per la sua rivoluzionaria scoperta della penicillina, aveva avvertito che i batteri avrebbero progressivamente sviluppato una resistenza a questa classe di farmaci.
Tale fenomeno si verifica quando i batteri, dopo essere stati esposti agli antibiotici, cercano di difendersi dall’azione di queste sostanze, mettendo in atto mutazioni genetiche e modificando le loro strutture cellulari.
L’utilizzo improprio degli antibiotici
Il medico è l’unico professionista che ha la facoltà di prescrivere un antibiotico, il cui acquisto necessita sempre di una prescrizione. L’antibiotico non è un farmaco consigliabile dal farmacista e soprattutto non è un farmaco di automedicazione che può essere richiesto direttamente dal paziente.
Nonostante tutto, ancora oggi gli antibiotici sono tra i farmaci più prescritti in Europa e dagli studi condotti emerge un diffuso utilizzo improprio di queste sostanze, legato al passaparola o all’autodiagnosi.
Il fenomeno è così preoccupante e diffuso da aver spinto i governi di tutto il mondo a scendere in campo con campagne di educazione e informazione sull’uso corretto degli antibiotici. Ogni anno dal 2008, il 18 Novembre si celebra la “Giornata europea degli antibiotici” (“European Antibiotic Awareness Day”), promossa dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle malattie (ECDC).
Negli ultimi anni, il fenomeno dell’antibiotico-resistenza è aumentato notevolmente, tanto che gli organismi internazionali, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Unione Europea e il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), hanno prodotto raccomandazioni e proposto strategie e azioni coordinate volte a contenere il fenomeno, riconoscendolo come una priorità in ambito sanitario.
Purtroppo, ad oggi l’Italia è il paese europeo con la più alta percentuale di resistenza verso quasi tutti gli antibiotici e, nonostante questo trend sia in diminuzione, è ancora significativamente superiore alla media europea, con un livello più elevato dei consumi nei primi 4 anni di vita e dopo i 75 anni.
Tra le cause che hanno portato a questa situazione c’è sicuramente l’uso improprio di questi farmaci, che si è protratto negli anni.
Ciò sottolinea la necessità di porre una particolare attenzione all’uso degli antibiotici, soprattutto per la fascia di età pediatrica, nonché di educare tutte le persone a modificare i propri comportamenti e contribuire attivamente per arginare questo fenomeno.
Uno sguardo allo scenario futuro
Secondo il rapporto pubblicato da Jim O’Neill nel maggio 2016, dal titolo “The Review On Antimicrobial Resistance - Tackling Drug-resistant Infections Globally: Final Report And Recommendations” se non si interverrà tempestivamente nell’arco di pochi anni, il numero di morti conseguenti ad infezioni, anche comuni, non più trattabili con gli antibiotici passerà dai 700.000 attuali a oltre 10 milioni di decessi ogni anno: ciò significa che nel 2050 nel mondo morirà 1 persona ogni 3 secondi a causa di infezioni che non rispondono ai trattamenti. Inoltre, i decessi supereranno quelli causati dal cancro (8,2 milioni), dal diabete (1,5 milioni) o da incidenti stradali (1,2 milioni).
Infine, se gli antibiotici dovessero perdere la loro efficacia, come purtroppo sta già avvenendo, molte pratiche chirurgiche comuni, oggi ritenute semplici e sicure, come ad esempio interventi all’intestino, parti cesarei o sostituzioni di articolazioni, in breve tempo non saranno più eseguibili in quanto diventeranno troppo rischiose.
CONSIGLI UTILI: come prevenire l’antibiotico-resistenza?
È molto importante prevenire l’antibiotico resistenza seguendo delle semplici indicazioni:
- Non conservare gli antibiotici per il prossimo malessere: butta via ogni antibiotico avanzato una volta completato il ciclo di trattamento prescritto. Si tratta di farmaci ad alta specificità e l’assunzione di un antibiotico non specifico per il battere da combattere NON vi aiuterà a guarire.
- Assumi gli antibiotici solo ed esattamente come prescritto dal medico: completa il ciclo di trattamento prescritto dal medico, anche se ti senti meglio. Se termini il trattamento troppo presto, alcuni batteri potrebbero sopravvivere ed infettarti nuovamente.
- Non assumere antibiotici prescritti ad altri: l’assunzione del farmaco sbagliato potrebbe ritardare la cura e permettere ai batteri resistenti di moltiplicarsi. Gli antibiotici sono specifici e non è detto che un certo antibiotico sia appropriato per il trattamento di malattie diverse da quelle per cui è stato prescritto.
- Approfondisci con il tuo medico l’entità di eventuali infezioni batteriche: se il tuo medico stabilisce l’assenza di un’infezione batterica, non ha senso assumere antibiotici di alcun tipo.