Se dopo aver mangiato ti senti spesso appesantito, se hai dei fastidi ricorrenti o costanti che non sai a cosa attribuire, potresti avere un’intolleranza alimentare.
Cosa sono le intolleranze alimentari?
Con questo termine si identificano comunemente le reazioni avverse al cibo propriamente dette, ovvero fenomeni di perdita di tolleranza verso specifici antigeni alimentari (reazioni IgG mediate) che causano difficoltà a digerire alcuni alimenti.
La perdita di tolleranza è provocata da un’alterazione della mucosa intestinale. L’integrità funzionale della mucosa può venire meno a causa di molteplici fattori, legati prevalentemente all’alimentazione e allo stile di vita che possono portare, nel tempo, all’allargamento delle maglie del filtro, consentendo il passaggio di particelle di cibo non sufficientemente digerite, di tossine e di patogeni. Giungono così al sistema circolatorio sostanze che dovrebbero essere escluse, scatenando un processo di infiammazione generalizzato.
Quali sono i sintomi più comuni?
Le risposte sintomatiche possono coinvolgere tutti gli organi e i tessuti. Le possiamo suddividere in queste categorie:
- gastro-intestinali: gonfiore addominale, meteorismo, difficoltà digestive, diarrea, nausea, stipsi
- genito-urinari: cistiti, vaginiti, candida, dismenorrea, enuresi, cistiti croniche
- dermatologici: pruriti, acne, eczema, dermatite atopica, orticaria, psoriasi
- respiratori: sinusiti, bronchiti, rinite, eccessiva espettorazione, asma, otite, congestione nasale
- muscolo-scheletrici: dolori muscolari, crampi muscolari, dolori osteoarticolari
- neurologici: mal di testa, stanchezza, sbalzi d’umore, iperattività, astenia, torpore mentale, scarsa concentrazione, disturbi del sonno
- generali: sovrappeso, obesità, ritenzione idrica e senso di pesantezza