ESTRATTO DI SEMI POMPELMO: TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
L’uso delle piante medicamentose è antico quanto l’uomo. La fitoterapia, ovvero la cura attraverso le piante, costituisce in assoluto la prima forma di medicina utilizzata dall’uomo. Le piante non hanno costituito, nel corso dei millenni, solo la prima fonte di principi medicamentosi per l’uomo, ma hanno anche fornito le basi per lo sviluppo scientifico della terapia farmacologica moderna.
Secondo i ricercatori dei Royal Botanic Gardens (Kew Gardens) di Londra, uno degli orti botanici più famosi e importanti al mondo, sono più di 28.000 le specie botaniche di tutto il mondo che possono avere effetti benefici sulla nostra salute, sebbene la scarsità di documentazione scientifica non permette di ottenere i migliori risultati possibili. Solo un 16% delle piante infatti è citato nelle pubblicazioni ufficiali per uso medico.
Fra le piante di interesse botanico vi sono sicuramente quelle appartenenti al genere Citrus, che comprende più di 70 specie diverse, native delle colline himalayane dell’India settentrionale, della Cina meridionale e dell’Asia sud-orientale, e oggi diffuse in oltre 140 Paesi in tutto il mondo. Fra queste, la specie di Citrus paradisi, conosciuta più comunemente come Pompelmo, costituisce una delle specie botaniche di maggior interesse fitoterapico. Del pompelmo si utilizzano tutte le parti del frutto, ma sicuramente i semi rappresentano la componente più affascinante.
GSE – ESTRATTO DI SEMI POMPELMO
L’estratto di semi di pompelmo, conosciuto internazionalmente con la sigla GSE (dall’inglese Grapefruit seed extract), è un estratto ottenuto dai semi e dalla parte membranosa del frutto (ovvero la “pellicola” che contiene gli spicchi del frutto).
Studi di fitochimica hanno evidenziato un fitocomplesso particolarmente ricco di polifenoli, soprattutto in flavonoidi e limonoidi che rappresentano i veri componenti caratteristici dei semi. Costituenti minori del fitocomplesso sono gli acidi grassi, i tocoferoli e i minerali.
La peculiare composizione in limonoidi, circa 40 composti di cui la limonina è il maggior rappresentato, ha attirato notevole attenzione nei confronti del GSE: l’estratto gode infatti di spiccate attività antimicrobiche, antiossidante e citoprotettive che lo rendono fruibile per svariate applicazioni, sia in ambito medico che in ambito alimentare.
I BENEFICI DELL’ESTRATTO DEI SEMI DI POMPELMO GSE
La spiccata attività antimicrobica, testata su un grande numero di batteri e funghi patogeni, è senza dubbio la sua maggiore peculiarità: l’estratto di GSE mostra infatti una caratteristica unica, ovvero la selettività, o meglio la capacità di inibire in modo differenziale i batteri patogeni rispetto a quelli utili, che costituiscono la flora batterica fisiologica.
Studi scientifici hanno dimostrato che il GSE è attivo contro oltre 800 ceppi di batteri (sia Gram+ che Gram-), fra cui Staphilococcus aureus (ceppo che spesso diventa nel tempo antibiotico-resistente) ed Escherichia coli, una delle specie più comuni nel nostro intestino, che diventa patogeno quando prolifera in modo incontrollato. L’attività antibatterica dell’estratto va principalmente attribuita ai limonoidi, capaci di distruggere le membrane batteriche e di liberare il contenuto citoplasmatico in un breve lasso di tempo eliminando di fatto la carica batterica nociva.
Altri studi hanno messo in luce anche le proprietà antibiofilm di questo estratto, che è una proprietà cruciale: il biofilm infatti è uno strato protettivo che i batteri producono per proteggersi e isolarsi dagli attacchi dell’ambiente esterno, provenienti per esempio dal sistema immunitario o dai farmaci, e la ricerca di molecole attive in tal senso è una frontiera aperta nella ricerca di nuovi farmaci antibatterici. Proprietà molto simili sono state dimostrate anche nei confronti di Candida albicans, un fungo spesso causa di infezioni ricorrenti quando la funzionalità del nostro sistema immunitario o la composizione della flora batterica presente nelle mucose del nostro corpo risultano compromesse.
L’interesse per l’azione antibatterica dell’estratto, unitamente alla sua selettività, risulta maggiore se consideriamo il problema della resistenza agli antibiotici che, come sottolinea l’Organizzazione Mondiale della Sanità, coinvolge un numero sempre più elevato di ceppi batterici. Questa proprietà unica infatti si pone in netta contrapposizione agli effetti indiscriminati di antibiotici e antimicotici di sintesi sul nostro microbiota: questi farmaci, pur risolvendo la problematica nell’immediato, causano come effetto secondario l’impoverimento generale della biodiversità microbica intestinale. Questo predispone, nel tempo, non solo ad una ricolonizzazione da parte di specie patogene (con possibilità di sviluppare ricadute: è la dinamica, ad esempio, che si osserva nelle cistiti ricorrenti) ma anche ad un indebolimento generale delle funzionalità digestive, metaboliche, immunitarie ed intestinali.
Grazie a queste sue forti proprietà funzionali, è recentemente cresciuto l’interesse per il GSE anche per produrre film o rivestimenti per imballaggio funzionali e migliorare così la shelf-life dei prodotti confezionati.
L’estratto di semi di pompelmo rappresenta una grande risorsa anche per la sua attività citoprotettiva. I flavonoidi di cui è ricco svolgono, infatti, un’importante azione antiossidante e antinfiammatoria, che permettono di contrastare l’azione lesiva dei radicali liberi sulle mucose e parallelamente promuovere i processi generativi dell’organismo.
Il GSE è quindi un estratto molto versatile e il suo uso ormai consolidato nel tempo lo rendono una risorsa davvero preziosa, impiegabile sia per uso sistemico ma anche per uso topico, per tutti i problemi cutanei (piccole lesioni o escoriazioni, irritazioni da sfregamento) in cui l’antibiotico non sia indispensabile.